privacy

Ispezioni del Garante privacy in banca: come prepararsi



Indirizzo copiato

Le ispezioni sul tracciamento operazioni bancarie richiedono preparazione tecnica e procedurale. Gli strumenti preventivi, le modalità di gestione degli alert per arrivare preparati e il ruolo delle diverse Autorità di vigilanza.

Pubblicato il 15 mag 2025

Valentino Notarangelo

Legal Officer – Privacy



digital banking (1)

Il tracciamento delle operazioni effettuate dal personale bancario sui conti dei clienti rappresenta una priorità nell’agenda del Garante Privacy per il 2025, con un piano ispettivo dedicato a verificare l’effettiva applicazione delle prescrizioni vigenti. Gli istituti bancari devono garantire sistemi efficaci di logging e controllo degli accessi ai dati dei clienti, implementando soluzioni tecniche e organizzative adeguate per prevenire violazioni della riservatezza.

Il piano ispettivo del Garante per il primo semestre 2025 e il tracciamento delle operazioni bancarie

Nel primo semestre del 2025, il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un piano ispettivo volto a rafforzare il controllo sul trattamento dei dati personali in ambito bancario, con particolare attenzione ai sistemi di tracciamento delle operazioni effettuate dal personale bancario sui conti dei clienti. Tale attenzione nasce dalla necessità di prevenire accessi non autorizzati e utilizzi impropri delle informazioni personali e patrimoniali, in un contesto in cui le tecnologie digitali espongono a rischi crescenti di violazione della privacy.

Il tracciamento delle operazioni bancarie è un tema centrale sin dal provvedimento del Garante del 12 maggio 2011, che ha introdotto obblighi stringenti per le banche in termini di logging, controllo e segnalazione degli accessi ai dati dei clienti da parte dei dipendenti. Il provvedimento prevede che ogni accesso effettuato dal personale bancario ai dati dei clienti debba essere registrato e soggetto a controllo, al fine di garantire la sicurezza dei dati personali e prevenire comportamenti illeciti o impropri.

Pur trattandosi di prescrizioni ormai piuttosto risalenti nel tempo, le stesse risultano più attuali che mai, soprattutto alla luce dei recenti avvenimenti di cronaca che hanno riguardato l’accesso illecito ai conti di diversi personaggi noti, da parte di un dipendente di un noto istituto bancario (per i cui dettagli si rinvia all’obbligo di comunicazione agli interessati emesso dall’Autorità Garante successivamente alla notifica di data breach).

Modalità e buone prassi per affrontare un’ispezione del Garante sul tracciamento delle operazioni bancarie

Senza voler ripercorrere pedissequamente il contenuto dei due provvedimenti principali dell’Autorità Garante recanti le prescrizioni in materia di tracciamento delle operazioni bancarie, è indispensabile individuare le modalità per affrontare correttamente un’ispezione che abbia ad oggetto tale plesso normativo.

Come noto, le buone prassi per affrontare un’ispezione includono la predisposizione di una documentazione aggiornata, comprensiva di policy interne, manuali operativi, ruoli e responsabilità. Inoltre, nell’ambito del rispetto delle prescrizioni sul tracciamento delle operazioni bancarie, deve essere garantita la piena operatività del sistema di logging, che deve registrare in maniera dettagliata ogni accesso effettuato ai dati dei clienti, specificando utente, data, ora, e finalità dell’accesso.

Altro elemento fondamentale è la configurazione di alert automatici per rilevare comportamenti anomali, come accessi frequenti a determinati conti correnti, operatività fuori orario di lavoro, query massive, ecc. Questi alert devono essere gestiti tempestivamente, attraverso un’attività di monitoraggio costante nel tempo, effettuata da una funzione di controllo indipendente (non sottoposta essa stessa a tracciamento). Il monitoraggio implica non solo le attività di verifica rispetto a potenziali anomalie rilevate, ma anche un controllo dell’effettiva efficacia dei parametri e delle soglie di alert pre-impostati: affinare l’impostazione delle soglie di alert e la definizione dei parametri di indagine dei log, infatti, è un’attività complessa e dinamica, che richiede continui aggiornamenti in relazione alle condotte che tempo per tempo vengono rilevate, tenendo in debito conto l’operatività quotidiana, settimanale e mensile dell’istituto.

Per ottemperare al principio di accountability e poter rispondere in modo esaustivo alle richieste dell’Autorità in fase di ispezione, ogni istituto dovrà essere in grado di fornire evidenza documentale delle verifiche effettuate, con tracciabilità completa degli audit, delle eventuali anomalie rilevate, dei falsi positivi e delle azioni correttive intraprese.

Per garantire un’efficace attuazione delle prescrizioni in materia di tracciamento degli accessi, può essere opportuno adottare un sistema multilivello di controlli, fondato su strumenti tecnologici avanzati, policy interne e attività di verifica periodica.

Il primo livello è costituito, appunto, dagli alert automatici, con i caveat precedentemente indicati.

Il secondo livello riguarda le verifiche nel continuo, cioè il monitoraggio costante degli accessi effettuati dal personale. Questo può avvenire mediante funzioni idonee a garantire terzietà rispetto ai controlli, ma che siano comunque di secondo livello (es. Compliance).

Il terzo livello è rappresentato dalle verifiche a campione, da effettuare con cadenza regolare (ad esempio trimestrale), finalizzate a prevedere un confronto tra gli accessi effettuati e le mansioni effettive degli operatori. Tali controlli potranno essere effettuati da funzioni indipendenti come il DPO o l’Internal Audit, le quali gestiranno ogni eventuale anomalia riscontrata secondo un processo ben definito.

Altri aspetti cui prestare attenzione in ottica di ispezione dell’Autorità sono:

  • Dimostrare di aver informato tutti i dipendenti che accedono ai conti bancari circa le attività di logging e monitoraggio, attraverso idonea informativa da rendersi separatamente o all’interno dell’informativa dipendenti;
  • Fornire evidenza di aver consegnato istruzioni specifiche ai dipendenti che svolgono le funzioni di monitoraggio e verifica degli alert, mediante sottoposizione di apposita autorizzazione al trattamento comprensiva di indicazioni puntuali sulle attività di trattamento consentite;
  • Strutturare un processo documentato, con ruoli e responsabilità, circa le attività di monitoraggio e reporting in materia di tracciamento delle operazioni bancarie, dalla fase di implementazione degli alert sino alla fase di eventuale apertura dell’incidente (data breach), laddove siano rilevate effettivi accessi anomali;
  • Dimostrare di aver condotto le opportune valutazioni sul rispetto della disciplina in materia di controllo a distanza dei lavoratori (art. 4, L. 20 maggio 1970, n. 300). Va rilevato, a tal proposito, che non è pacifica l’interpretazione di tale requisito imposto dal Provvedimento, il quale, essendo antecedente alle modifiche del “Jobs Act”, probabilmente prevedeva la necessità di un accordo sindacale; ad oggi, tuttavia, una interpretazione maggiormente garantista suggerirebbe di provvedere in ogni caso al raggiungimento dell’accordo con i sindacati (o procedura equivalente), non essendo agevole ricollegare il monitoraggio dei log delle operazioni di inquiry al comma 2 dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori (quale eccezione alla concertazione sindacale);
  • Infine, con l’intento di poter dimostrare all’Autorità di aver effettuato tutte le valutazioni necessarie sui presidi tecnici e organizzativi relativi al trattamento in esame, sarà necessario aver condotto una valutazione d’impatto (DPIA), con particolare riferimento alle attività di monitoraggio dei dipendenti.

La possibilità di formulare riserve durante le ispezioni sul tracciamento delle operazioni bancarie

Le ispezioni del Garante per la protezione dei dati personali costituiscono momenti di particolare rilievo per qualsiasi organizzazione, soprattutto per quelle soggette a obblighi stringenti come gli istituti bancari. Come anticipato, durante le ispezioni, i funzionari del Garante possono richiedere l’accesso a documentazione, sistemi informatici, nonché raccogliere dichiarazioni da parte dei soggetti coinvolti. È quindi fondamentale che i soggetti ispezionati siano preparati (possibilmente con “stress test” preventivi) e che abbiano una linea guida operativa da poter seguire in caso di ispezione.

Una delle questioni più delicate riguarda la possibilità di formulare riserve su documenti o dichiarazioni da rendere durante l’ispezione. Si tratta di una facoltà che – seppur non codificata in modo espresso – può avere un impatto significativo nella fase successiva del procedimento, sia in termini di difesa sia in ottica di limitazione della responsabilità.

La riserva è una dichiarazione con cui il soggetto ispezionato richiede che un determinato documento possa essere fornito in un momento successivo o che le risposte formulate non vengano considerate definitive, complete o pienamente esaustive, in quanto necessitano di ulteriori approfondimenti, consultazioni interne o verifiche tecniche.

Formulare una riserva è, di conseguenza, particolarmente importante quando non si è certi della completezza delle informazioni richieste o i documenti esibiti devono essere reperiti, nonché qualora sia necessario ottenere ulteriori dati o integrazioni da altri uffici.

La riserva può essere espressa in forma scritta, in calce a una dichiarazione, o verbalmente durante l’intervista, richiedendo che sia messa a verbale.

È, come ovvio, opportuno rappresentare che formulare una riserva non deve tradursi in un rifiuto a collaborare: il mancato rispetto dell’obbligo di collaborazione può comportare sanzioni amministrative ai sensi dell’art. 83, par. 5, lett. e) del GDPR. Pertanto, la riserva deve essere uno strumento di tutela, non uno strumento per omettere informazioni od ostacolare l’ispezione.

Tuttavia, anche un utilizzo eccessivo o generico della riserva può risultare controproducente. Il Garante potrebbe interpretarlo come un segnale di opacità organizzativa o addirittura come un tentativo di eludere i controlli. È quindi essenziale che la riserva sia puntuale, motivata e circoscritta.

Il ruolo delle Autorità di Vigilanza di settore

Le ispezioni condotte dal Garante per la protezione dei dati personali e quelle effettuate dalla Banca d’Italia presentano significative differenze, sia per quanto riguarda l’approccio sia per l’ambito di intervento.

Come noto, il Garante ha competenza esclusiva in materia di protezione dei dati personali e le sue ispezioni si focalizzano sulla liceità, correttezza e trasparenza dei trattamenti di dati, sulla sicurezza dei sistemi informativi e sulla conformità alle prescrizioni del GDPR.

La Banca d’Italia, invece, agisce nell’ambito della vigilanza prudenziale e della trasparenza bancaria. Le sue ispezioni riguardano prevalentemente la sana e prudente gestione degli intermediari, l’organizzazione aziendale, la continuità operativa e la trasparenza nei confronti della clientela.

Tuttavia, va segnalato che la protezione dei dati può essere un elemento accessorio di valutazione anche di Banca d’Italia, pur non rappresentando il focus principale delle sue ispezioni.

A tal proposito, va rilevato che, soprattutto negli ultimi anni, gli intermediari sono oggetto di richieste di chiarimenti da parte di Bankit o del JST (c.d. joint supervisory team, ovvero un team che si compone di personale della Banca Centrale Europea e delle autorità di vigilanza nazionali), in particolare laddove vi siano state segnalazioni di potenziali violazioni della riservatezza dei dati bancari. Dalle esperienze recenti emerge come il JST svolga approfondite indagini sulle politiche degli accessi logici delle Banche, richiedendo dettagliate informazioni in merito alla gestione di tali accessi e alle attività di monitoraggio effettuate dagli intermediari, richiamando altresì gli adempimenti del Provvedimento sul tracciamento delle operazioni bancarie.

Ne consegue, pertanto, che la conformità al Provvedimento abbia degli importanti risvolti non solo sotto il profilo di protezione dei dati e di relazioni con l’Autorità Garante Privacy, ma anche limitatamente ai rapporti con le Autorità di Vigilanza di settore.

L’integrazione di questi tre livelli consente alla banca di dimostrare concretamente la propria conformità normativa e di adottare un approccio data-driven alla protezione dei dati personali.

Pratiche da evitare alla luce delle ultime sanzioni

L’analisi delle sanzioni comminate dal Garante nel biennio 2023-2024 ad una primaria Banca italiana consente di individuare alcune prassi da evitare.

Tra le principali criticità riscontrate dall’Autorità Garante, si segnalano:

  • Inattività o disattivazione del logging in alcune strutture territoriali, che rendeva impossibile ricostruire in modo puntuale gli accessi.
  • Mancata gestione degli alert, che venivano generati dal sistema, ma non esaminati dalla funzione di controllo, con conseguente mancata attivazione di misure correttive.
  • Accessi ripetuti ai conti di familiari, VIP, PEP (persone politicamente esposte), senza una reale necessità di servizio, effettuati da operatori bancari senza autorizzazione specifica.
  • Assenza di audit trail documentati, ossia la mancanza di tracciabilità delle attività di verifica effettuate dalle funzioni di controllo.
  • Formazione del personale inadeguata, con dipendenti che risultavano non aver svolto corsi in materia di corretto trattamento dei dati bancari e che ignoravano le attività di tracciamento.

Questi elementi, considerati nel loro insieme, hanno determinato sanzioni rilevanti e un danno reputazionale per l’istituto coinvolto. Attraverso l’esame di tali ultime decisioni dell’Autorità si possono, pertanto, definire “a contrario” le buone prassi da adottare, attraverso un approccio preventivo e strutturato, che preveda controlli efficaci, personale formato e piena accountability delle funzioni coinvolte.

Conclusioni

L’ispezione del Garante Privacy sui sistemi di tracciamento delle operazioni bancarie rappresenta una sfida tuttora complessa per le banche, nonostante le prescrizioni in materia siano divenute efficaci da oltre un decennio.

Costruire un sistema di controllo interno efficace, capace di prevenire gli accessi impropri e di garantire la massima trasparenza nelle attività svolte dal personale è, oggi più che mai, un segno distintivo per gli istituti bancari, anche per assicurarsi la fiducia dei propri clienti. Il rispetto delle prescrizioni normative deve tradursi in comportamenti concreti, misurabili e documentabili.

La combinazione di sistemi di rilevamento delle anomalie, processi di audit indipendenti e una formazione continua, rappresenta la base per un sistema solido e conforme.

Se si considera che le violazioni della riservatezza delle movimentazioni bancarie spesso dipendono dalla curiosità o da vicende familiari controverse, risulta lampante come il presidio più efficace sia la sensibilizzazione delle persone.

Per affrontare in modo vincente le ispezioni dell’Autorità Garante, probabilmente, bisogna dunque partire proprio dalla sensibilizzazione delle persone; per renderle moralmente consapevoli del disvalore delle loro eventuali condotte illecite. Tutte le ulteriori misure di monitoraggio e controllo non fanno che da contorno alla dimensione etica e costituiscono mezzi per verificare la correttezza e liceità degli accessi, attraverso quelle regole che entrano in gioco laddove l’etica viene meno.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
INIZIATIVE
ANALISI
PODCAST
L'ANALISI
Video&podcast
Analisi
VIDEO&PODCAST
Video & Podcast
Social
Iniziative
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4

OSZAR »